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Visualizzazione dei post da giugno, 2024

Memento mori...necesse est!

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  per l'immagine Telmo Pievani: "Ripensare l'evoluzione umana", gennaio 2019 Introduzione Nel precedente post abbiamo visto che, per buona parte della lunga storia dell’evoluzione delle specie che ha portato fino a noi, almeno 5 dei 7 milioni di anni a partire dall’antenato comune che abbiamo con le scimmie antropomorfe, la massa cerebrale non subì particolari incrementi. A partire da circa 2 milioni di anni fa, con la comparsa delle cosiddette habiline , le forme preumane come Homo abilis , le dimensioni del cervello iniziano ad aumentare in maniera pressoché esponenziale, la trasformazione morfologica più rapida nella complessità di un organismo. Perché? Sembra ormai assodato che il processo venne innescato da una modalità di evoluzione di tipo esclusivo, che prende il nome di coevoluzione genetico-culturale , nella quale, da un lato, l’innovazione culturale determinò un incremento della velocità di diffusione dei geni che favorivano intelligenza e cooperazio...

Imprevedibilmente...

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Stephen J. Gould, evoluzionista di Harvard, nel suo libro “La vita meravigliosa” sosteneva che, se potessimo riavvolgere il nastro dell'evoluzione della vita sulla Terra, e schiacciare play nuovamente, difficilmente otterremmo lo stesso film. Interrogarsi sul perché l’evoluzione biologica abbia seguito certe strade invece di altre è evidentemente di cruciale importanza perché mette in discussione l’origine dell’umanità stessa, ma insistere sul tema diventa presto troppo metafisico, per me. Preferisco concentrarmi sul colossale colpo di fortuna che ha portato fino a qui. Questo post è in un certo modo collegato ad uno scritto successivamente, disponibile qui . Il “cespuglio” evolutivo degli ominini. In basso a destra l’appunto del genio intuitivo di Charles Darwin Ormai è sempre più chiaro che la selezione naturale, così come per qualunque altra forma di vita, ha plasmato ogni aspetto della biologia umana. La selezione naturale, che agisce da gran maestro dell'evoluzione, implic...

Acqua. Storie dal futuro annunciato.

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Proprio in questi giorni è stata annunciata annunciata la prima ondata di calore in arrivo sul nostro paese, con temperature che supereranno, ancora una volta, le medie stagionali. Il fenomeno interesserà soprattutto le regioni centro-meridionali già provate da un lungo periodo di siccità, con innanzi tutto un aumento della quota di evaporazione traspirazione vegetali, mentre al nord è ormai da mesi che le precipitazioni sono abbondanti e violente. Il tutto, ovviamente, si riflette sulla produzione agricola, con conseguenze economiche negative per tutti. Ho già avuto modo di trattare diversi aspetti dell’argomento legato alla maggiore o minore disponibilità delle risorse idriche (in particolare qui , e anche qui ), ma vorrei riprenderne alcuni punti salienti. Indipendentemente da quale che sia il livello di riscaldamento che assumerà il pianeta, con alcune inarrestabili tendenze , e che dipendono dai tassi di emissione dei gas serra, soprattutto del biossido di carbonio, è fuori disc...

Città. Storie dal futuro annunciato.

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In un paio di post precedenti ( qui e qui ) ho avuto modo di trattare argomenti legati all’urbanizzazione ed ai risvolti che il cambiamento climatico avrà, prima di quanto si pensi, sul contesto delle città. Gli edifici residenziali e quelli commerciali sono presenti soprattutto nelle aree urbane, nelle città, che, ad oggi, vedono risiedere circa il 55% degli esseri umani (secondo stime ONU, nel 2050 si arriverà al 70%) e, cosa ancor più eclatante, il 75% delle emissioni di gas serra ha origine urbana con soltanto 25 mega città che da sole producono oltre il 52 percento delle emissioni mondiali . Le città hanno quindi un' impronta ecologica enorme: complessivamente occupano solamente circa il 3 percento della superficie terrestre, ma consumano tre quarti delle risorse globali e rilasciano i tre quarti del totale dei gas serra. Per quanto gli effetti dell’umanità sulla Terra abbia radici che risalgono probabilmente già ai tempi della comparsa di Homo sapiens, circa 200.000 ann...